L’area sud del Comune di Acquasanta Terme, per intenderci quella che gravita nel Parco Gran Sasso Laga, è stata interessata da un progetto di valorizzazione che ha visto capofila il Comune stesso, affiancato da associazioni, operatori locali e altri enti, in particolare i comuni confinanti e poi la Fondazione Carisap che lo ha finanziato. Di cosa si tratta se n’è parlato di recente a Radio Ascoli in una puntata di Diari di Vetta alla quale ha partecipato Elisa Ionni, l’assessore alla Cultura e Turismo di Acquasanta Terme che ha promosso l’iniziativa. E’ da tenere presente che l’area a nord del fiume Tronto era stata oggetto di un altro progetto sviluppato dal CAI. Con i lavori effettuati nell’area sud sono stati sistemati e tabellati ben 140 km di sentieri che sono andati a comporre una serie di itinerari ad anello raggruppati in sei tematismi: I sentieri dei briganti, Le vie dell’acqua, I sentieri della fortezza e via dicendo. Li trovate tutti nel sito ben strutturato www.mulattiere-acquasanta.it, dove sono descritti gli itinerari, con la possibilità di scaricare le tracce utilizzabili nelle app per smartphone. Tra le tante componenti innovative c’è anche la mostra svoltasi a settembre al Forte Malatesta di Ascoli Piceno, dove sono state esposte le opere realizzate da un gruppo di fotografi che lo scorso anno hanno tratto ispirazione percorrendo le vie mulattiere. Alla base del progetto si coglie la volontà di reagire alle conseguenze negative dal sisma che ha provocato enormi danni al patrimonio abitativo e storico-artistico, alle attività economiche e al tessuto sociale che ha visto ridursi la popolazione. L’obiettivo è duplice: sviluppare il turismo attraverso la valorizzazione della bellezza del paesaggio e nel contempo ricostituire un rapporto più consapevole tra abitanti e territorio e già quest’estate si sono visti i primi risultati positivi. Tra le tante escursioni descritte nel sito vi propongo l’anello di Pomaro lungo circa 8,5 km che fa parte dei sentieri tematici “Ai confini della Laga”.
Pomaro, raggiungibile facilmente dal bivio sulla strada per Pozza e Umito, è suddivisa nei due nuclei di Sotto (592 m) e di Sopra (685 m) dal quale si parte per l’escursione. A Pomaro di Sotto si trova la chiesa, restaurata, dedicata a S. Maria della Concezione, con il portale laterale cuspidato con al centro Cristo Benedicente, all’interno ancora intatto il pavimento originale in lastroni di travertino ed il grande tabernacolo cinquecentesco, sempre in travertino. Storicamente, Pomaro era il capoluogo del Comune di Montacuto che comprendeva i diversi borghi – Pito, Pozza, Umito, Vallecchia ecc. – del territorio che degrada su entrambi i versanti del torrente Garrafo, Comune soppresso nel 1866 per essere inglobato in quello di Acquasanta.
Da Pomaro di Sopra si sale di fianco alla fonte e al bivio successivo in corrispondenza della pineta, segnato dai nuovi cartelli delle Vie Mulattiere, si prende a sinistra il lungo sterrato, praticamente in piano, ombreggiato e in alcuni punti fangoso, che entra nella valletta interna del fosso di Matrisciano.
Raggiunti i ruderi di contrada Lago (630 m), si lascia lo sterrato che prosegue per Cagnano e si prende l’antica mulattiera segnata come “sentiero del tasso” che supera il fosso e inizia a salire con decisione nel bosco, attraversa la strada per Passo San Paolo e prosegue sempre in salita fino ad un trivio (930 m) individuato dai cartelli e… da una panchina.
A destra si scende rapidamente alla strada provinciale, proprio dirimpetto ai resti della fortezza di Montecalvo; si percorre la strada per circa 1 km per lasciarla in corrispondenza di una curva davanti alla casa.
Lo sterrato passa sopra l’abitato di Pito e sotto le caratteristiche balze di Colle Ciufolone per scendere rapidamente a Pomaro. Finale obbligato: sosta al vicino ristorante Il Roccolo per le tagliatelle con i funghi.